Come riconoscere se la farina è ancora buona? Innanzitutto è necessario dire che le farine integrali contengono il germe, ovvero la parte viva del chicco, e per questo la loro conservazione è di gran lunga inferiore alle farine industriali e raffinate. Infatti la data di scadenza riportata sul sacchetto è indicativamente di 6 mesi dalla data di produzione.
La data di scadenza riportata sulle confezioni indica il giorno, o il mese, fino al quale il prodotto è idoneo ad essere consumato (rispettando le regole di conservazione del produttore), oltre a tale termine nei cibi si potrebbero sviluppare batteri nocivi alla nostra salute.
Ciò che è veramente importante è COME E DOVE è stato conservato il prodotto: per quanto riguarda la farina integrale deve essere conservata all’interno del proprio sacchetto di carta in modo che possa respirare, in un luogo fresco e asciutto, per quanto riguarda i biscotti, una volta aperta la confezione, devono essere conservati all’interno di una biscottiera per mantenere inalterata la propria fragranza.
Questo ragionamento vale anche per gli alimenti surgelati: si possono conservare molto più a lungo, sempre se mantenuti a temperatura costante inferiore ai 5°, non va mai scongelato e poi ricongelato.
Per prima cosa AGUZZATE LA VISTA! La principale causa di deterioramento dei cereali è la presenza di INSETTI (attenzione è sufficiente dimenticare un pacchetto aperto di farina piuttosto che di riso, in fondo alla dispensa per un po’ di tempo per incentivare questo fenomeno). Una volta insediatisi proliferano silenziosamente e contaminano tutto ciò che gli sta intorno; in questo caso sarà necessario rimuovere gli animaletti e i prodotti contaminati e poi procedere con pulizia della dispensa e rimedi naturali profumati che prevengono il loro ritorno. (qui trovate l’articolo completo su come eliminare le farfalline in dispensa)
E’ inoltre importante anche far attenzione al colore del prodotto: se al momento dell’acquisto presentava colore vivo e ora il colore è sbiadito, pallido è sintomo di invecchiamento e/o inadeguata conservazione.
Dobbiamo poi utilizzare il nostro OLFATTO: un prodotto fresco, ricco di proprietà organolettiche avrà un buon profumo ma, col passare del tempo, le proprietà si affievoliscono e così anche il suo odore; un prodotto scaduto, invece avrà un cattivo odore, dovuto all’irrancidirsi dei grassi, che ne comprometterà quindi l’utilizzo.
Se dopo aver letto e appreso tutto ciò non siete sicuri di voler consumare quella farina (anche se non presenta insetti o odori sgradevoli, potete riutilizzare la farina in modo alternativo:
Per maggiori informazioni per riciclare la farina leggi qui
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